Carrozze

Tipo 1928 R

Originariamente le aperture presenti sulle fiancate erano 10, poi diventate 6 per la difficoltà che si manifestava in ogni fermata nel controllo di salita e discesa dei viaggiatori, oltre alla maggiore manutenzione che necessitavano le maniglie, anche se c’è da dire che la salita e discesa su queste vetture risultava molto rapida come si può ovviamente intuire. Il riscaldamento originario era del tipo a vapore poi divenuto anche elettrico per l’istallazione dell’impianto REC, altra caratteristica era quella di avere i sedili completamente in legno, per un totale di 78 posti più uno per il capotreno, ed erano dotate di due bagni presenti al centro della carrozza, nate come 3ª classe per ovvi motivi dell’allestimento interno, divenute di 2ª classe dopo il 3 giugno 1956, ma mantenendo gli arredamenti originali fino alla fine della sua carriera, avvenuta intorno agli anni 80, diverse unità sono state preservate da Fondazione FS. La livrea originale degli anni 30 era di colore verde vagone per la cassa, il tetto in grigio cenere e il sottocassa compreso i carrelli erano di colore nero, dalla metà degli anni 30 si cominciava a vedere la nuova livrea della Ferrovie dello Stato, che consisteva nel tetto colore alluminio con ricasco castano, fascia dei finestrini nel colore isabella e sotto la fascia dei finestrini riprendeva il colore castano compreso il telaio e i carrelli, dai primi anni 60 per facilitare la verniciatura l’intera cassa diventava tutta castano e il ricasco seguiva il colore alluminio del tetto, dalla metà degli anni 60 nuova livrea per queste vetture, nasceva il colore grigio ardesia per l’intera cassa compreso il telaio ad esclusione dei carrelli, che venivano verniciati nel colore nero, mentre il tetto manteneva il colore alluminio. Dello stesso tipo di carrozze facevano parte le vetture tipo 39000, costruite su telai tipo 1910 a cassa di legno, che come le 36000 diventavano a cassa metallica, la differenza rispetto alle 36000 e 37000 era quella di essere poco più di mezzo metro più lunga, che permetteva di avere 80 posti, più 2 per il capotreno, quest’ultime ricavate separatamente dai passeggeri in un estremità della carrozza, costruite dal 1928 al 1936 e poi dopo la guerra, dal 1948 al 1953, in soli 197 unità, per il resto della storia vale come le 36000. Di seguito le carrozze centoporte presenti al Deposito Locomotive di Palermo:

Carrozza serie Cz 36712 – Cz 36767 – Cz 36890 – Cz 36916 – Cz 39042 – tutte atte al servizio, in livrea castano isabella restaurate presso le O.G.R. Messina

Tipo 1959

Furono anche realizzate alcune vetture di 2° classe dotate di uno scompartimento per il servizio ristoro (marcate BRz) previste per essere messe in composizione nei treni a lunga percorrenza. Nelle versioni per il servizio notturno, furono realizzate vetture con compartimenti dotati di cuccette del tipo misto in 1° e 2° classe (AcBcz) e di 2° classe (Bcz); queste versioni erano di circa un metro più lunghe rispetto alle versioni diurne per la presenza di un ulteriore scomparto a servizio del personale viaggiante. I primi esemplari vengono consegnati all’esercizio tra il 1960 e il 1961, esercizio che nelle intenzioni delle FS prevedeva treni di prestigio e a lunga percorrenza. La realtà fu ben diversa, infatti salvo un lotto di vetture entrate in composizione al famoso “Treno Azzurro”(Milano-Napoli, prevedeva carrozze di 1°, 2°, mista e BR) e del quale ereditarono anche la vistosa livrea azzurro/blu, furono ben presto relegate a servizi minori a causa dell’entrata in servizio delle più moderne e confortevoli carrozze tipo UIC-X. Le vetture autorizzate al traffico internazionale differivano da quelle per servizio interno solo di pochi dettagli estetici. Internamente infatti troviamo una pannellatura dotata di un piccolo motivo decorativo al posto di quella bianca liscia delle vetture per servizio interno, mentre esternamente salta subito all’occhio il grosso commutatore di tensione del REC (alimentato in Italia a 3000 v) posto al centro della vettura e i relativi “cassoni” nel sottocassa con le apparecchiature aggiuntive. Le prime serie montavano carrelli tipo 27 in grado di viaggiare fino a 140 km/h, sulle serie successive (e parte delle prime in seguito) vennero montati carrelli tipo 24au in grado di elevare la velocità fino ai 160 km/h potendo quindi entrare in composizione con le tipo UIC-X senza penalizzare il rango del treno. La carriera di queste carrozze è durata fino al 2000 circa quando furono ritirate dall’esercizio e accantonate o demolite; alcune vetture furono invece regalate all’Albania. Un po più lunga è stata invece la carriera delle carrozze cuccette che tra il 1985 e il 1993 furono sottoposte a un rifacimento delle testate e degli interni per somigliare alle carrozze tipo X . Furono ritirate tutte dal servizio alla fine del 2005. La livrea d’origine delle carrozze Tipo 1959 è il castano semplificato; alcune di esse vestirono una livrea di colore azzurro e celeste in quanto destinate al “Treno Azzurro”, un treno di prestigio degli anni ’60 che collegava le città di Milano e Napoli; successivamente furono ricolorate nella elegante livrea grigio ardesia, quella che attualmente riveste i due esemplari restaurati all’associazione Treno DOC, e a partire dalla seconda metà degli anni ’80 vestirono la livrea grigio beige-rosso fegato. Le cuccette “ristrutturate” arrivarono invece a fine carriera con lo schema “Treno Notte” della livrea XMPR. Le vetture attualmente presenti a Palermo ed affidate alle cure dell’associazione Treno DOC, che ne ha curato la riverniciatura ed il restauro, sono le Bz 45.450 e la Bz 45.190, entrambe di 2° classe. La prima è nella versione per servizi internazionali mentre la seconda è in allestimento nazionale. Le vetture sono state inaugurate ufficialmente dall’associazione il 06/01/2014 in occasione del Treno della Befana. Con l’occasione, alcuni membri dell’associazione Treno DOC hanno indossato per la prima volta le uniformi storiche anni ’70 nei colori carta da zucchero, in uso dalle Ferrovie dello Stato dalla prima metà degli anni ’70 fino agli anni ‘90.