Jeep Willys Ferroviaria

172

Al deposito locomotive di Palermo sosta un particolare tipo di veicolo ferroviario ritrovato all’interno di un magazzino presso la stazione di Scicli (RG): una Jeep Willys (MB 416544) della seconda guerra mondiale convertita dalle truppe americane con ruote ferroviarie per andare direttamente sui binari ed essere utilizzata come draisina. Per tutti quelli che non conoscono il modello, la Jeep nasce nel 1941 come mezzo stradale leggero utilizzato dall’Esercito Americano e dalle Forze Armate alleate e fu costruito in numerosi esemplari dalla Willys e dalla Ford. Non sappiamo se l’U.S. Army cedette diverse unità di Jeep sia al Reparto “Celere” della Polizia di Stato, che ai vari reggimenti dell’Esercito Italiano; tra questi anche il Genio Ferrovieri, oppure se le FS acquisirono i mezzi dalle forze armate italiane quando venivano gradualmente dismessi; fatto sta che il ritrovamento di questo modello, e alcune foto dell’epoca lo testimoniano, le Jeep furono utilizzate anche dalle ferrovie. La presenza del tetto rigido in lamiera è da attribuire a una modifica postuma fatta dalle Ferrovie dello Stato, in quanto le Jeep Willys erano dotate esclusivamente di capote. Altro elemento caratteristico è la colorazione in giallo segnale, tipica dei mezzi di servizio delle FS, introdotta all’inizio degli anni 70 in sostituzione del grigio cenere e del grigio delta. Sicuramente questa Jeep costituisce un pezzo di storia della seconda guerra mondiale e come tale va preservato, oltre alle peculiarità della sua meccanica e della sua motorizzazione. L’Associazione TrenoDoc, grazie al contributo economico di R.F.I. – Rete Ferroviaria italiana – ha curato il restauro estetico e funzionale del mezzo riportandolo agli antichi splendori, quando ha iniziato a lavorare per le Ferrovie dello Stato. Il restauro è stato suddiviso in tre fasi:

– prima fase: ripristino delle lamiere, con sostituzione delle parti degradate dalla ruggine e raddrizzamento delle stesse con successiva preparazione con antiruggine e stucco, ricostruzione panchina posteriore e del coperchio del vano portaoggetti.

– seconda fase: revisione di tutte le parti meccaniche, compreso l’impianto di raffreddamento, l’impianto di alimentazione, l’impianto elettrico, l’impianto di scarico e l’impianto frenante con la sostituzione di numerosi ricambi quali il radiatore, le candele, i filtri Aria-Benzina-Olio, la pompa dell’acqua, le candele, l’olio motore e l’olio del differenziale e dei ponti di trasmissione, manicotti e tubazioni varie.

terza fase: verniciatura giallo-segnale FS e rimontaggio di tutti gli accessori, dei vetri laterali che risultavano inesistenti e della strumentazione installata a bordo macchina.

A seguire un ampia documentazione fotografica in cui si susseguono le varie fasi del restauro.RG

Condividi l'articolo

Subscribe
Notificami
guest
4 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Giuseppe Pastorello
Giuseppe Pastorello
8 mesi fa

Grandissimo lavoro fatto con competenza, dedizione, e soprattutto con il cuore!! 👏👏👏👏👏
Fare dei complimenti a tutti voi è troppo riduttivo. Avete portato a termine una missione davvero non facile. 
Ce ne vorrebbero tanti appassionati veri come voi, che in silenzio e dedizione SANNO come realizzare un capolavoro. Non posso far altro che applaudirvi. 👏👏👏👏
Un esempio concreto di come si opera!
…..altro che certi ciarlatani che, non solo non fanno nulla di utile, ma pure si permettono di gettare fango e denigrare gli sforzi di chi opera con fatica!.
 Un abbraccio e ancora complimenti. 👏👏👏👏🥂🥂
Giuseppe Pastorello.

Mirco
Mirco
10 mesi fa

✌️Bravi un lavoro veramente meticoloso in memoria della Storia!!!